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    Approfondimento: le sfide della logistica della Scuderia Ferrari HP

    Maranello 16 aprile 2025

    Sergio Bondi, Head of Logistics di Scuderia Ferrari HP, illustra quali sono le principali sfide della logistica di una team di Formula 1.

    La prima tripla della stagione volge al termine. Quali sono le criticità dal punto di vista logistico che una trasferta così impegnativa, sia in termini di durata che di distanze percorse, porta con sé?

    L’inizio della stagione è sempre un momento piuttosto frenetico e questa prima tripla ne ha aumentato la complessità. Dal punto di vista del nostro lavoro, la fase più impattante è sempre la preparazione dei kit sea freight, cioè la spedizione via mare delle strutture che utilizziamo nei Gran Premi: pitwall, garage, arredi dell’hospitality, ecc… Si tratta di un’attività delicata che richiede grande pianificazione e rispetto dei tempi da parte di tutti gli attori coinvolti, soprattutto nell’attuale contesto internazionale. Una volta in loco, poi, la difficoltà maggiore è stata gestire il ciclo delle componenti che da Maranello arrivano in pista come aggiornamenti o sostituzioni di pezzi, e che dalla pista rientrano in fabbrica. Questo processo è stato particolarmente complesso del weekend giapponese, soprattutto per la distanza e per la carenza infrastrutturale dell’area di Suzuka, mentre per il Bahrain abbiamo dovuto gestire anche l’arrivo degli aggiornamenti della SF-25 da Maranello, un discreto rompicapo…

    Il campionato è molto lungo e tocca quattro continenti. Ci racconti qualche numero legato al vostro lavoro e a come spostate strutture, materiali e… anche persone?

    Questa è la parte credo più affascinante del lavoro della logistica della Formula 1, che in un anno percorre circa 340.000 km – con 24 tappe in 4 continenti. Per il mio team significa gestire gli spostamenti di più di 100 persone, strutture e materiali. Per quanto riguarda le persone, significa coordinare migliaia di operazioni di check-in e check-out in hotel, noleggio mezzi e pratiche aeroportuali, nonché far sì che la vita fuori di casa del team si svolga in maniera più sicura e confortevole possibile. Per quanto concerne invece materiali e strutture, abbiamo sei kit identici che ci servono per coprire tutte le gare della stagione, e i cui spostamenti sono pianificati in dettaglio a Maranello appena il calendario dell’anno successivo viene ufficializzato. Per quanto riguarda il 2025, abbiamo spedito via mare i primi cinque kit: uno in Bahrain (che abbiamo utilizzato sia per i test che per il Gran Premio, con poche modifiche), uno in Australia, uno in Cina, uno in Giappone e uno in Arabia Saudita. Il sesto kit è pronto a Maranello per partire per Imola. Quello impiegato in Bahrain la scorsa settimana è già in viaggio per essere usato a Monaco, mentre quello di Cina sta viaggiando verso Miami, da dove verrà poi spostato su treni organizzati in collaborazione con il partner Ceva Logistics per coprire le altre gare americane. Gli altri spostamenti più brevi sono gestiti via camion, mentre cerchiamo di limitare al massimo gli spostamenti di strutture via aereo per ragioni di sostenibilità a tutto tondo. Si tratta, come dicevo, di un’attività che richiede un altissimo livello di programmazione perché lavoriamo con risorse limitate per contenere i costi. Cerchiamo di gestire e pianificare il più possibile in anticipo, già durante la stagione precedente, così che a stagione in corso dobbiamo gestire “soltanto” gli imprevisti: incidenti o rotture di componenti in pista, modifiche repentine nel contesto internazionale o anche imprevisti veri e propri, come quella volta che un container è caduto danneggiando l’allestimento trasportato al suo interno!

    Hai parlato di garantire efficienza e sostenibilità degli spostamenti, che è sempre più importante. Quali misure avete implementato negli anni?

    La sostenibilità economica è fondamentale sia perché efficientare alcuni processi meno a valore significa poter investire su altri più a valore, sia perché una parte dei nostri costi rientrano all’interno del budget cap, quindi è ancora più importante prestare molta attenzione al contenimento delle spese. La logistica è un ente di servizio, e il nostro compito è riuscire a fare tutto quello che è necessario, nella maniera più efficiente possibile. Come ho detto prima, prediligiamo ove possibile gli spostamenti via mare rispetto a quelli per via aerea perché, seppure più lenti e lunghi, consentono un consistente risparmio economico. In generale, la nostra leva di efficienza è la concentrazione di materiale. Grazie alla collaborazione con il nostro PMO (il dipartimento che si occupa di pianificazione e organizzazione), riusciamo a pianificare le spedizioni per ogni gara per creare lotti di partenza in cui combiniamo e concentriamo materiali per abbattere l’effetto del volume di ciò che trasportiamo e trovare il compromesso ideale tra peso e volume. Quando poi dobbiamo optare per gli spostamenti via aereo – per esempio in caso di gare back to back su lunghe distanze – abbiamo a disposizione delle particolari strutture compatibili con i Boeing 777, le ULD (unit low device), che ci permettono di stivare il materiale nella maniera più efficiente possibile, come si trattasse di un gigantesco tetris.

    16 aprile, 2025